Il bello musicale (Italian Edition) by Eduard Hanslick

Il bello musicale (Italian Edition) by Eduard Hanslick

autore:Eduard Hanslick [Hanslick, Eduard]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Aesthetica
pubblicato: 2021-01-27T23:00:00+00:00


IV – Analisi dell’impressione soggettiva

della musica

Per quanto pensiamo che sia principio e compito fondamentale dell’estetica musicale ridare alla bellezza il suo legittimo primato che il sentimento le ha usurpato – in quanto non il sentimento, ma la fantasia, quale attività della pura intuizione, è l’organo da cui e per il quale ha origine ogni bello artistico – tuttavia le positive espressioni del sentimento hanno un ruolo troppo evidente e importante nella pratica musicale per venir liquidate in un ruolo meramente subordinato.

Benché l’estetica debba prendere in considerazione solo l’opera d’arte in quanto tale, in pratica l’opera d’arte nella sua indipendenza si rivela un mezzo attivo tra due forze vive: quella da cui proviene e quella a cui è indirizzata, cioè il compositore e l’ascoltatore. Nella vita psichica di entrambi l’attività artistica della fantasia non può essere scissa e isolata così bene come quando si presenta nell’opera d’arte finita e impersonale; essa agisce in reciproca relazione con i sentimenti e le sensazioni. Il sentimento acquista importanza prima e dopo che l’opera d’arte sia compiuta: prima nel musicista e dopo nell’ascoltatore; fatto questo che noi non dobbiamo trascurare.

Prendiamo in considerazione il compositore. Nel momento in cui crea egli si trova in un’elevata disposizione dell’animo ritenuta indispensabile per il far venire alla luce il bello dalla miniera della fantasia. Che questa elevata disposizione dell’animo, secondo l’individualità dell’artista, assuma più o meno la coloritura dell’opera d’arte in divenire; che ondeggi ora più in alto, ora meno, senza giungere mai a un primato dell’affezione che costituirebbe un impedimento del processo creativo artistico; che infine la lucidità della coscienza abbia un’importanza almeno pari a quella dell’ispirazione, sono tutti fatti ben noti inerenti al processo creativo artistico in generale. Per quanto riguarda il comporre del musicista bisogna tener presente che è un continuo formare, un dare figura mediante rapporti sonori. Mai la sovranità del sentimento, che così spesso si attribuisce alla musica, viene citata più a sproposito di quando la si presuppone nel compositore nell’atto di creare, immaginando così il comporre come una ispirata improvvisazione. Il lento e graduale lavoro attraverso il quale un brano musicale, che all’inizio si presenta al compositore solo a grandi linee, viene cesellato in ogni singola battuta fino ad assumere il suo aspetto determinato – magari quello di una forma delicata e multiforme di un pezzo orchestrale – è sempre così pensato e complicato che non lo può comprendere se non chi almeno una volta ci abbia messo le mani. Non solo i pezzi fugati e contrappuntistici, in cui la misura è data nel gioco di nota contro nota, ma anche lo scorrevole rondò e l’aria più melodiosa esigono una “elaborazione” fin nei minimi particolari. L’attività del compositore è, a suo modo, plastica e paragonabile a quella del pittore o dello scultore. Come questi il musicista deve saper dominare il suo materiale poiché anch’egli ha un ideale (musicale) da presentare oggettivamente e da plasmare in una forma pura.

Tutto ciò deve essere sfuggito a Rosenkranz quando rileva, senza risolverla, la contraddizione secondo cui le donne, nella cui natura domina il sentimento, non riescono nella composizione102.



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